"Erano i tuoi spazi, i tuo quadri, erano i tuoi paesaggi immensi, indefiniti, profondi come un turbine di fumi e nebbie colorate, come un fuoco che riflette in una gigantesca goccia, oppure l'impronta di un preistorico sogno."

Queste parole sono estratte da una lunga lettera che ti scrisssi nel 2010 e che diede inizio alla nostra amicizia. Come allora l'entusiasmo che mi accende davanti ai tuoi lavori si ripete, oggi perfino moltiplicato.

L'occasione è la mostra organizzata per te dalla galleria Biffi arte, che apre le sue sale ai tuoi Giardini.
Già perchè ti ho conosciuto per i tuoi cieli tempestosi e ti rincontro dopo dieci anni nei tuoi Giardini pacificati.
I tuoi giardini sono i miei preferiti, grandi tele che si estendono oltre il loro limite fisico, sono uno spiraglio sull'infinito, oltre il visibile, alla continua ricerca di leggi nascoste che regolano l'universo e le nostre geometrie quotidiane. Opere che continuano la tua ricerca, espressione di una nuova spiritualità.

Quando nei mesi scorsi, in preparazione di questa mostra, venni a trovarti nel tuo studio, le tele non ancora intelaiate erano stese sul pavimento e appena superato l'entusiasmo per la bellezza che riconoscevo al tuo lavoro ti chiesi di poterci camminare sopra:erano Giardini e dunque volevo entrarci, così come oggi rivedendoli appesi al muro, accostandomi ne avverto il tuo profumo, di nuovo come dieci anni fa, in un incanto che si ripete, intatto.

(Carlo Scagnelli - Direttore Artistico Galleria Biffi Arte)