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GIANLUIGI GUARNERI

Figurazioni essenziali, sottese nell'aere di una raffinata complementarietà cromatica, vivono nello spazio indefinito ed impalpabile di Brigitta Rossetti.

Nei dipinti, nelle sculture, nelle istallazioni, l'Artista racconta il suo fluire nella materia, l'abbandonarsi ad essa tramite un'arrendevole ammirazione, il perdersi nelle innumerevoli sensazioni dell'io profondo. In quel luogo, sacro "naos" dell'interiorità altra, si dipartono gli essenziali concetti di Vita, Amore, Natura incontaminata. L'artista indaga, tramite un'inedita rappresentazione grafico compositiva, le profonde lacerazioni che il mondo moderno attua nei confronti della natura, dove si assiste ad un continuo attacco senza limiti nei confronti della bellezza del creato. Le opere di Brigitta Rossetti assumono un duplice significato simbolico di solenne presa di posizione nei confronti della natura e di un'idilliaca rappresentazione di essa idealizzata e locata ai confini della percezione visiva, dove la materia si espande senza limite di continuità, per sublimare in liquide metamorfosi tonali .
Affiora dalle opere la profonda capacità dell'Artista di modulare gli infiniti "frame" di luce, effimeri e mutevoli, generando sapienti trasparenze cromatiche.

Questa energia, che nasce dal colore, si dirama con la medesima intensità nelle istallazioni e nei grumi di gomma che assumono la forma di "torsi" zoomorfi, Imprimendo alla materia una suggestione organica. Suggestione che presenta una doppia valenza emotiva che trova nella realtà una componente primaria, controbilanciata da una pari componente informale.

Si assiste ad un superamento della tradizione iconografica per traslare, tramite finissime sperimentazioni plastiche, verso una dimensione atemporale dove le forme, nella loro compatta solidità, mutano il loro stato per divenire eteree ed evanescenti. La natura diviene ricordo, infanzia, colore lontano, impronta archeologica di un vagheggiato passato,"rivelazione". Questa esigenza di vita si fa liberazione, ricerca spasmodica di nuove idealità, desiderio di un nuovo approdo. In quest'oasi creativa trovano libertà d'azione le pulsioni ideative dell'Artista nella definizione delle forme e dello spazio attorno, secondo criteri pittorici. L'esperienza tattile non viene dimenticata ma sublimata, imprimendo sulla tela la consistenza fisica della materia. Il caos primordiale viene come plasmato, modellato dall'immanente "bacio della Trascendenza" tramite il quale la natura trova la sua vera essenza, le autentiche radici turgide e vitali, protette dalla corrosione inarrestabile del tempo. Brigitta Rossetti coglie col suo operato le forze sotterranee che animano i fenomeni naturali, trasforma l'armonia del cosmo in liriche declinazioni tonali, raccontate dalle infinite sfumature della luce, dai riflessi vaghi e variabili sulle foglie, sull'acqua, sulle forme che ricordano la realtà ma che non appartengono ad essa. Una luce che illumina uno spazio parallelo, privo di contaminazioni, nato dalle sofferte e meditate visioni bidimensionali " bianco-nero" di spettrali rami persi nel vuoto per poi rinascere nelle grandi tele connotative, nelle plastiche istallazioni monolitiche. I colori assumono, inaspettatamente, mirabili e vaporose tonalità, variando di continuo le intensità delle sfumature. I luminosi grigi madreperlacei virano in cupi violetti per poi integrarsi in rassicuranti verdi smeraldo. Le infinite variazioni di colore raccontano la delicata sensibilità dell'Artista, la sacrale ammirazione verso la natura, diventando una devota vestale dei suoi segreti più nascosti. Le trasparenze della materia pittorica si dilatano in fluide liquidità tonali assumendo trasposizioni geometriche che coinvolgono il fruitore verso un totale ed arrendevole abbandono. Dai colori di Brigitta Rossetti si è come travolti, attratti da un 'irresistibile orbita atmosferica, vibratile e sensuale, rapiti da un processo identificativo di sovrapposizioni sensitive. La natura assume un carattere dinamico, identificata tramite infinite visioni simultanee che accentuano le crepitanti variazioni luministiche. Lo spazio è come trasfigurato, come esteso oltre limite del tutto, nella silente caducità, dell'effimero divenire.

Un senso di leggerezza, di permeabilità atmosferica, affiora dalle opere di Brigitta Rossetti, veicolato da un invisibile filo connotativo nelle arcane profondità della materia. L'anima dell'artista si dirama sul substrato, in un intreccio di affinità elettive raffinate ed affascinanti, creando un universo sensitivo che plasma le instabili ed indomite presenze metamorfiche.
Il supporto perde la sua consistenza materica per divenire racconto,icona dell'io più profondo, ragione di vita.
Una idealità celeste aleggia sopra gli acrilici su tela quali "Grey genius" e
"The Opposite dove la rosea neutralità dello sfondo lascia emergere le cupe presenze segniche dell' inquieta e precaria contemporaneità naturale.

Una contemporaneità che cancella le immacolate radici dell'essere per far crescere "nell'Eden perduto" "Fiori di cemento" e "Rose nere". Profumi, luoghi, colori perdono la loro consistenza per divenire lontane e vaghe idealità dell'animo raccontato dal difficile viaggio delle emozioni nel loro esplicarsi nell'aere.
La possibilità di rigenerarsi nell' "Archè" della percezione, fluido primordiale delle dinamiche forze viventi, trova la sua attuazione nella sperimentazione, elemento fondamentale da cui tutto ha origine, sfuggendo dalla mimesi spazio-temporale, da una dimensione figurativa, priva di coordinate meta-cognitive, dove il vuoto cancella, apparentemente, ogni punto di riferimento.

Nuove idealità formali si intersecano sulla tela decretando un nuovo approccio con la materia che assume le acquose tonalità di una sbiadita memoria.
I ricordi diafani e vaporosi sublimano in colature di colore dal pallido riverbero esecutivo, quasi come rami di salici piangenti immersi nello stagno di trasognanti ninfee.
Dal caos primordiale prendono vita coaguli materici che assumono i tratti equidistanti da una figurazione riconoscibile e recuperati,nel loro insieme, da un'inedita immaginazione onirica. Come fossili di un passato perduto, residui magmatici prendono forma "Torsi zoomorfi ", testimoni e vittime di una crudele e violenta azione dell'uomo . "Occhi di Gatto", "Zampe di Elefante" diventano residui di una degenerazione epocale e assurgono a simbolo di una lacerazione ontologica. Immaginari serpenti divorano sostanze inquinanti assumendo un nuovo significato metafisico, trasformandosi da simboli di peccato in artefici di rinnovamento naturale. "Sogni di Pietra" fermano con la loro potenza creatrice le grigie forze della negatività diventando argini e baluardi delle fascinose e arcane "Rose di bosco", pietre miliari di una lontana idelità.

Lungo le rive di un fiume surreale, un solitario poeta attende il rivelarsi della dimensione mistica che permea la materia, fluido primordiale di una ritrovata trascendenza sottesa ad una "neo-ideazione".
L' Arte, come processo segnico, diviene linguaggio universale, autentica "Rivelazione", "Spirito segreto dell'albero della vita".
Un diagramma astratto e simbolico si dirama nello spazio interiore dell'artista, albero cosmico germogliato dal fertile terreno della conoscenza.
Le cromie di Brigitta Rossetti sono espressione dell'indomita materia in perenne evoluzione, un "Apeiron" ideativo definito da "Vibratili Assenze" da cui traspaiono i nodi significativi dell'esistenza, per divenire "Strutture Rivelate" dell'Io.


Gianluigi Guarneri Critico d'arte

 
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