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SABRINA FALZONE

VIAGGIO MISTICO NEL CIELO D'ORIENTE

L'analisi introspettiva, le specificità dell' intelletto e il culto dell' Oriente scandiscono l' itinerario trascendentale tracciato dall'universo poetico e visivo di Brigitta Rossetti. Il suo pensiero defluisce sul tramonto dei turbamenti, giungendo illeso fino all'alba di una rinnovata quiete emozionale.
Interamente imperniata sulla bipolarita' della coscienza mistica, nel viaggio ideale dal buio alla luce, la ricerca artistica di Brigitta Rossetti muove i primi passi alla conquista del sé, trasfigurato in una profonda condizione sociale, nonché premessa universale dell'intera umanità, finalizzata al riscatto dell'anima.
Ladra di spessore contemplativo, la vita terrena s'innesta sul subdolo sentiero dell'imperfezione, sulla grettezza del vizio e la tortura del dolore. Il percorso spirituale, che attraversa l'universo pittorico di Brigitta, si snoda tra i meandri del sub-conscio, assumendo un'impostazione che sin dall'inizio si manifesta antitetica dal punto di vista tanto visivo quanto concettuale.

L'iter animae si prospetta nell'ambivalenza iconologica, articolata per contrapposizioni tra l'eternita' e caducità, carne e spirito, umana attesa e divina indifferenza, presenza e assenza; una duplice semantica che coincide con la peculiarità dell'impiego della pittura in bianco e nero, solo eccezionalmente usata in maniera netta. Non è un caso che Brigitta si avvalga di frequentare della ricca scala dei grigi nel tentativo di lasciare speranza del confronto e di un dialogo ideale tra due emisferi di uno stesso status mortalis, in una linea di confine mai definitivamente marcata.
E' così che le valenze positive delle tinte lattee si mescolano ai toni cupi, in un complesso tessuto luministico che gioca con le zone d'ombra.

Nell'immaginario creativo di Brigitta Rossetti arte, letteratura, poesia e musica si fondono con l'indagine psicologica. Sulla superficie pittorica affiorano laconiche immagini letterarie, il segno imprime il pensiero sulla carta, il desiderio sul vetro e il ricordo sulla tela. La cultura cinese e giapponese intimamente prescrivono all'artista un linguaggio sintetico, fondato sulla brevitas, esibendo rari indizi di una più ben complessa analisi interiore. Ma la pittura di Brigitta non è legata unicamente alla poesia, tanto è vero che essa compare densa di riferimenti danteschi non solo sul versante tematico ma anche nella stratificazione cromatica.

Il tessuto pittorico di Brigitta, saturo di esperienza multietniche, dialoga con voce squillante insieme alle innumerevoli confessioni esotiche ed occidentali, creando un sorprendente humus interculturale che si estrinseca nell'assennato crocevia di religioni, culture letterarie, tradizioni e lingue a testimonianza della sua poliedrica verve creativa.
Icone del sacro vincolo che lega l'uomo all'esperienza soprannaturale, le opere di Brigitta Rossetti sono investite di significati legati al Buddismo, non prive, però, di richiami biblici. In tale contesto si fa strada il concetto di "Samsara", vale a dire il pellegrinaggio dell'anima attraverso il ciclo purificatore di vita, morte e reincarnazione. Nella pittura di Rossetti la rappresentazione del Samsara viene dilatata e reinterpretata tradizionalmente come l'oceano dell'esistenza, in questo modo, il processo catartico mira alla liberazione assoluta e avviene attraverso l'immersione dell'anima nella vita terrena, segnata dalla sofferenza.

 
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