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SANDRA LUCCARELLI

Da Kandiskj a Chagall, a Mirò, all'imperturbabile senso di una camelia. I sogni hanno un'anima di seta che la pittrice colora di tinte esotiche, come foulards variopinti al collo di una dea. Gli oggetti hanno l'alito degli angeli nelle frazioni di spazio e tempo, sfumate da cieli che non cadono. L'estetica è nella liberazione del segno gestuale che crea dialoghi continui con l'universo.

Nel contempo vi è un modo di gestire il segno come un ideogramma e trasferirlo per completare il gesto, nell'ampia soluzione creativa. Si aprono le porte del Tempio dei ricordi con reazioni cosmiche a catena, lasciando lo spazio per la visione. Brigitta come navigante dell'anima, viaggiatrice tra selve oscure e porti luminosi, dove le creature si muovono danzando nel mare, liquido amniotico di ogni nascita o Ri-nascita.

C'è un ecumenismo timbrico, una continua coscienza di condividere la Fusione. C'è una Koinè in cui ogni voce culturale va formare un apporto, che arricchisce il panorama di noi e dell'altrove. Talvolta c'è un pò di Proust ed un pò di Chagall, tra introspezione filosofica ed eleganza di grazia. C'è Baudelaire ma anche Quasimodo e tutta la poesia ermetica: " ... . Infinito ti sia che superi ogn'ora ... dove occulto cercasti il nascere dei giorni e della notte" S. Quasimodo, "Angeli" o l'Ungarettiano "Eterno" "Tra un fiore colto e l'altro donato l'inesprimibile nulla" o i versi scritti da me "Non ascolterò più il limite, non avrò più orecchie per la finitudine" Vi è un Luogo, una Camelot dello Spirito, dove l'intesa è perfetta, nella rotondità di una tavola di Stelle Senza Lato.

Le monocromie in grigio assomigliano al canto dell' Om, in cui sprofondare in simbiosi contemplative, alla ricerca dell'anima perduta. La creatura fluttua nei cieli con veli di tulle, è la sposa dell'aria e dei venti.

 
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